Non si poteva muovere. L’uomo le si avvicinò. Capì che era proprio lei quella che sarebbe diventata la sua prossima vittima. Le dita di lui cominciarono a sfiorarle la pelle liscia e tesa. Poi i polpastrelli si chiusero in una stretta micidiale. La alzò e la avvicinò al suo viso. Lei vedeva quegli occhi porcini sempre più calati sulla sua giovane bellezza. Quando il viso di lui si trovò a pochi centimetri dalla sua pelle arrossata, lo vide aspirare avido il suo profumo. Una stilla di saliva apparve nel lato della bocca dell’uomo. Temeva che la sua fine sarebbe stata vicina. Lui la allontanò per pochi secondi quasi per permettere alla speranza di illuderla, poi con un gesto deciso la tirò a se. La bocca spaventosa dell’uomo si spalancò rivelando i denti acuminati che di lì a poco avrebbero fatto strazio di lei. Poi li percepì. Gli incisivi taglienti stracciarono la sua delicata pelle. Un morso deciso e potente. Poi i denti la penetrarono a fondo fino a incontrare un ostacolo duro che non riuscirono a superare. Con la bocca sempre serrata si mosse indietro e le strappò una parte del suo essere. Dapprima lo vide chiaramente avere un brivido, ma poi il piacere lo invase. Lei avrebbe voluto gridare, ma non poteva. Lui deglutì. Quello che prima era stato parte del corpo di lei ora stava per entrare nello stomaco dell’uomo. L’orrore stava per ripetersi. Ancora quella bocca ripugnante aperta la violò. Gocce di liquido rossastro imperlavano le labbra dell’uomo. Una parte uscì dalla sua bocca e finì sulla sua maglia. Una voce inaspettata proveniente dalle sue spalle lo sorprese.
- Papà, è buona la prugna?-
- Sì, solo un po’ acida-
- Ti sei macchiato la maglia, se ti vede la mamma…-