La panchina del metrò mi aspettava come ogni mattina e lei,
seduta e con il libro in mano, accennava il suo solito sorriso
timido, scrutandomi tra la folla che avanzava verso la fermata.
Le piacevo, e forse le piaceva anche il mio padrone. Avanzai
balzelloni verso la ragazza ignorando la polvere nera che mi
stava imbrattando il pelo. Tutte le volte che entravo nella
stazione di Bonola il mio manto candido di barboncino nano si
ingrigiva. E il mio padrone era così pigro a farmi il bagnetto!
Saltai, come tutte le mattine, sulla panchina facendo sfoggio di
agilità. Normalmente lei rituffava lo sguardo nel suo librone e
attendeva che le porte del convoglio si aprissero prima di
rialzare gli occhi azzurri.
Quel giorno le cose andarono diversamente. Con voce tremolante,
rivolgendosi al mio padrone la ragazza disse: -Che bel cane.
Un approccio un po’ banale, pensai.
-Le piace?- rispose lui
-Si, certo, ne ho uno anch’io della stessa razza, si chiama
Virgola
Drizzai le orecchie. Virgola. La mia fantasia canina mi fece
immaginare un batuffolo bianco, infiocchettato di rosa. Avevo
ormai due anni e tanta voglia di impalmare una bella cagnolina.
Presi l’iniziativa, quell’imbranato del mio padrone sarebbe
stato capace di farsi sfuggire l’occasione. Imitando la gatta
della vicina di casa, scesi dal sedile e mi strusciai contro le
gambe della ragazza. Lei mi accarezzò. Incoraggiato dalla
situazione, in uno slancio di intraprendenza, il padrone si
lasciò sfuggire un invito a cena a casa nostra per la ragazza e
Virgola. Era fatta.
Sulla via del ritorno mi tuffai in una pozzanghera fangosa in
modo da obbligare il mio padrone a lavarmi per l’appuntamento
serale.
Pulito e profumato, ero pronto.
-Gli umani sono veramente stupidi- pensai. Steso sul tappeto
del salotto rosicchiavo quel che restava della cena. A giudicare
dai cigolii del letto il mio padrone e la ragazza dagli occhi
blu si stavano divertendo parecchio.
Quando fosse uscita dalla camera l’avrei morsa sulla caviglia.
Non si può essere così idioti da chiamare “Virgola” un cane
maschio!